Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento
Comitato Scientifico
In relazione all’alternanza scuola-lavoro si è costituito nell’ aprile 2016 presso il liceo il Comitato Scientifico.
Si allegano il verbale della 1^ riunione e il documento di Costituzione e Regolamento del C.S.
Verbale n.1 CS 19_04_16 : arrow:
Documento Costituzione CS e Regolamento 2015-16 def
La “Buona scuola” e l’alternanza. Che cos’è l’alternanza.
L’alternanza al “Sereni” a.s. 2015-16
La “Buona scuola” (D.L.107 del 13 luglio 2015) ha inserito l’alternanza come percorso obbligatorio e qualificante anche dei licei. Il Liceo “Sereni” non ha però colto la norma come novità in quanto da anni si lavora alla sua introduzione con un coinvolgimento di numerosi alunni in tale attività.
Nell’ anno in corso l’ alternanza ha coinvolto tutte le classi terze della scuola, per un totale di 176 alunni, oltre ad alcune delle classi quarte che avevano già avviato percorsi negli anni passati, per complessivi 76 ragazzi. I percorsi e le alleanze sono state varie e sempre più focalizzate sul curriculo dei diversi indirizzi.
Alcuni articoli della stampa in proposito.
–EcoDelVareasotto1.4.2016 Alternanza
–La Prealpina1.4.2016 Alternanza
–Varese News 1.4.2016 Alternanza
L’esperienza pregressa
A partire dall’anno scolastico 2012-13 il nostro liceo ha avviato progetti di alternanza scuola-lavoro che hanno visto nel corso dei due anni il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di alunni, nonché di enti, aziende del territorio partner nel progetto.
Esso presenta dei punti di forza: interdisciplinarità, trasversalità, perdita di autoreferenzialità della scuola.
Nel corso del 2013-14 hanno partecipato all’attività 136 alunni dei diversi indirizzi: scientifico, scienze umane, scienze applicate. Le classi coinvolte sono le classi III e IV .
Il percorso prende avvio nelle classi seconde attraverso:
- lezioni di approfondimento inserite nell’ambito di una U.D.A. volta a diffondere la cultura della sicurezza negli ambienti lavoro ex Dlgs. 81/08) della durata di 12 ore;
- attività di d’orientamento (incontri con esperti esterni, visite guidate presso enti pubblici e privati)
Nelle classi terze è prevista una attività lavorativa presso aziende, enti, studi professionali della durata minima di 50 ore, 35 delle quali curricolari, non in periodo di sospensione delle lezioni;
Nelle classi quarte è prevista una attività lavorativa presso aziende, enti, studi professionali della durata minima di 65 ore, 50 delle quali curricolari, non in periodo di sospensione delle lezioni.
I percorsi di alternanza scuola-lavoro vengono avviati sulla scorta del Bando pubblicato dall’Ufficio Scolastico della Regione Lombardia
In provincia di Varese si è costituita una rete di scuole, di cui il nostro liceo fa parte, tesa a sostenere la progettazione dei percorsi e la formazione dei docenti referenti.
Le attività e le competenze da sviluppare mediante l’alternanza sono parte del curricolo e sono definite attraverso apposita convenzione, in cui sono esplicitate anche le funzioni e le responsabilità dei soggetti coinvolti.
Le competenze acquisite attraverso il percorso di alternanza (classi terze, quarte) saranno oggetto di valutazione.
La valutazione, espressa in decimi, frutto dei risultati riscontrati sia dai tutor degli enti e delle aziende sia dai docenti del C.d.C., avrà una ricaduta nelle discipline coinvolte nel percorso di alternanza scuola-lavoro, nonché nel comportamento.
I riferimenti normativi in sintesi
In Italia, l’alternanza scuola-lavoro è stata introdotta come modalità di realizzazione dei percorsi del secondo ciclo e non come sistema a sé stante (art. 4 legge n.53/03).
Successivamente, con il Decreto Legislativo n. 77 del 15 aprile del 2005, viene disciplinata quale metodologia didattica del Sistema dell’Istruzione per consentire agli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età di realizzare gli studi del secondo ciclo anche alternando periodi di studio e di lavoro.
La finalità prevista è quella di motivarli e orientarli e far acquisire loro competenze spendibili nel mondo del lavoro.
Il nuovo ordinamento degli istituti tecnici, professionali e dei licei richiama l’attenzione dei docenti e dei dirigenti sull’alternanza scuola-lavoro.
Stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro sono strumenti didattici per la realizzazione dei percorsi di studio (D.P.R. 15 marzo 2010, n.88)
I percorsi si sviluppano soprattutto attraverso metodologie basate su: la didattica di laboratorio, anche per valorizzare stili di apprendimento induttivi; l’orientamento progressivo, l’analisi e la soluzione dei problemi relativi al settore produttivo di riferimento; il lavoro cooperativo per progetti; la personalizzazione dei prodotti e dei servizi attraverso l’uso delle tecnologie e del pensiero creativo; la gestione di processi in contesti organizzati e l’alternanza scuola lavoro (D.P.R. 15 marzo 2010, n.87).
Nell’ambito dei percorsi liceali le istituzioni scolastiche stabiliscono, a partire dal secondo biennio, , specifiche modalità per l’approfondimento delle conoscenze, delle abilità e delle competenze richieste per l’accesso ai relativi corsi di studio e per l’inserimento nel mondo del lavoro. L’approfondimento può essere realizzato anche nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, nonché attraverso l’attivazione di moduli e di iniziative di studio-lavoro per progetti, di esperienze pratiche e di tirocinio (D.P.R. 15 marzo 2010, n.89).
L’alternanza scuola-lavoro prevede:
Metodologia attiva
Il processo di apprendimento deve essere organizzato in modo da perseguire i saperi in forma attiva mirando all’effettiva padronanza da parte degli studenti dei compiti e dei problemi in cui essi sono incorporati.
Mettendo in moto le risorse dei destinatari, si rende possibile l’acquisizione di una cultura personale tramite un processo vitale fondato su ricerca, scoperta, lavoro cooperativo, confronto con il contesto reale. Ciò consente la loro maturazione che origina dalla consapevolezza dei propri talenti, da un rapporto positivo con la realtà sostenuto da curiosità e volontà e da un profilo etico connotato da autonomia e responsabilità.
Tale metodologia mira a selezionare le conoscenze chiave irrinunciabili, disegnare situazioni di apprendimento che permettano agli studenti di entrare in rapporto diretto con il sapere sotto forma di procedimento di scoperta così da condurre ad una acquisizione autenticamente personale.
Professionalità dei docenti e principio della interdisciplinarità
Il docente diventa, in questa prospettiva, oltre che un esperto di una particolare area disciplinare, anche il mediatore di un sapere che prende vita nel rapporto con la realtà, come risorsa per risolvere problemi ed in definitiva per vivere bene (Todorov 2008).
Apertura e coinvolgimento del contesto territoriale (perdita dell’autoreferenzialità della scuola)
Le iniziative educative e formative, nessuna esclusa, sono strettamente raccordate sul piano territoriale con le altre che concorrono a comporre il sistema di offerta, si svolgono sulla base di un’alleanza tra scuola , enti locali, aziende e soggetti economico-sociali coinvolti nell’ambito di riferimento. I docenti operano entro un contesto di comunità di apprendimento, sviluppano un lavoro d’équipe al fine di condividere con i colleghi il progetto formativo e svolgere tutte le operazioni necessarie, sia quelle specifiche al proprio asse culturale o di indirizzo, sia quelle svolte in forma interdisciplinare, sia infine quelle riferite ad attività formative basate su progetti ed eventi pubblici.